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ISPANO-AMERICANA, GUERRA
(1898). Combattuta tra Spagna e Stati Uniti, procurò a questi ultimi una decisiva espansione nel Pacifico e l'ingresso nel novero delle grandi potenze mondiali. Preparata dal sostegno americano alla rivolta indipendentista guidata da José Martí, contro il tirannico e corrotto governo spagnolo di Cuba che la represse brutalmente (1895), la crisi precipitò in seguito all'affondamento della corazzata statunitense Maine nel porto de l'Avana il 15 febbraio 1898. Travolte le resistenze del presidente W. McKinley e degli uomini d'affari, contrari al conflitto, da un'ondata di interventismo popolare abilmente alimentata dalla stampa, il Congresso proclamò il diritto di Cuba all'indipendenza e dichiarò la guerra. Nonostante l'inefficienza e l'inadeguatezza delle forze armate statunitensi, la flotta distrusse la squadra navale spagnola nella baia di Manila, nelle Filippine, e dopo lo sbarco a Santiago di Cuba e a Portorico le esigue armate spagnole capitolarono e la guerra fu conclusa dal trattato di Parigi (1898).
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